Eishockey Forum - Alle Jahre wieder: Bozens Geldsorgen

[Zitat]
Original von Sid48:
und der wichtigste mann hält es nicht für angebracht mit an bord zu sein!

[Zitat] Crisi #Bolzano 100 persone all`incontro tifosi-società, le chance di salvezza non superano il 50% #saveHCB @alto_adige

[Zitat] Hc Bolzano, anche Podini si tira fuori
Ieri l’incontro in via Ronco tra i tifosi e i dirigenti della società. L’a.d. Dieter Knoll: “Ci manca ancora un milione di euro”

Fuori splende il sole, il caldo bollente invita a infilarsi le infradito e tuffarsi in piscina, ma l’orizzonte dell’Hockey Club Bolzano è tempestato di nuvoloni neri e carichi di pioggia. Insomma, in città è esplosa l’estate, ma non dappertutto: ieri sera, ad esempio, alla sala polifunzionale di via del Ronco era in programma l’incontro pubblico promosso dai tifosi della Curva Nene Michi, e il clima che si respirava era da pieno inverno. E pure di quelli più rigidi. Passano i giorni, passano le settimane, ma l’allarme sulla crisi finanziaria della società più gloriosa, seguita e vincente dello sport altoatesino non accenna a rientrare.

“Manca un milione di euro – ribadisce l’amministratore delegato Dieter Knoll – abbiamo non più del 40% di possibilità di farcela”. 82 anni di storia, 19 scudetti, una Ebel e un mare di altri trofei rischiano dunque di finire in un buio scantinato: perché l’attuale dirigenza è drammaticamente a corto di risorse, e perché il mondo economico locale non sembra voler rispondere agli appelli lanciati (fuori tempo massimo?) della società di via Galvani. Uno di quelli che veniva dipinto come possibile “salvatore della patria” era Giovanni Podini, uno dei più noti imprenditori cittadini nonché appassionato tifoso del Bolzano. I rumors più accreditati parlavano di una volontà magari non troppo pubblicizzata di prendere in mano la situazione, ma la realtà sembra una tantino diversa. Contattato nel pomeriggio di ieri, infatti, Podini ci ha rilasciato dichiarazioni che lasciano ben poco spazio alla fantasia. “Siamo impegnati con successo nella pallamano e nella nostra fondazione – ha spiegato – e direi che da questo punto di vista facciamo già abbastanza per la città. Nessuno dell’Hcb mi ha mai contattato personalmente e anche se qualcuno si facesse avanti per prepormi l’ingresso in società non ci sarebbero molti margini di manovra. Il mio rapporto con il Bolzano si limita ad una passione trentennale per l’hockey su ghiaccio”. Punto. Stop. Una doccia fredda che di fatto mette fuori dei giochi uno dei pezzi grossi e che apre altri punti interrogativi sul futuro. Ad alcuni di questi hanno cercato di dare risposte le 100 persone presenti ieri sera in via del Ronco, con il dirigente Walter Seebacher a cercare di raccogliere idee, proposte e le inevitabili critiche. “Tante persone tengono al Bolzano - ha spiegato Seebacher – e questo è un bel segnale. Ci sono trattative in corso con sponsor e partner in grado di darne un futuro alla società, ma senza la certezza di questi accordi non siamo disposti a partire. Ci siamo dati massimo tre settimane di tempo per decidere se proseguire o alzare bandiera bianca”.