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Fr. 01.03.02 - 11:13:08![]() Registriert seit: Juni 2000 Posts: 494 Fan von: WSV Sterzing |
habe heute auf solohockey.com ein interessantes interview mit danny gravelle gefunden. ich höre danny immer noch regelmäßig per email und ich hoffe echt, daß er wieder zu den broncos zurückkehrt! mal sehen wann und mit wem.
hier das komplette interview, daß ihr auch unter: www.solohockey.com/interna.asp?idarticolo=17435&idtipo=6&id=5 finden könnt: “Mi piacerebbe tornare a giocare in Italia nei prossimi anni, magari come italo, visto che mia moglie ha la cittadinanza italiana. Io e Dennis (Chalifoux) ne parliamo spesso…” Dan Gravelle è stato uno dei più prolifici attaccanti arrivati in Italia sul finire degli anni novanta. Insieme a Dennis Chalifoux ha formato una coppia che ha fatto impazzire i tifosi del Vipiteno, portando i Broncos a raggiungere una storica finale di campionato nel 97/98 contro il Bolzano. Canadese, nato a Montréal il 26 maggio 1970, centro stecca sinistra, Gravelle si è formato hockeysticamente al Merrimack College, dove, dal 1989 al 1993, gioca 112 partite, realizzando complessivamente 61 goal e 74 assist. “E’ difficile paragonare il livello della NCAA con quello di altre leghe junior, come la QMJHL o la WHL. Sicuramente, nel campionato college, non essendoci limiti di età, il livello è un po’ superiore perché i giocatori sono più esperti e più forti fisicamente”. Nel 93/94 l’esordio tra i pro ad Indianapolis in IHL (9 partite, 1 goal e 1 assist), anche se la maggior parte della stagione la passa in ECHL con i Greensboro Monarchs, dove segna 38 goal e fornisce 67 assist in 58 partite, cui vanno aggiunti 3 goal e 3 assist dei playoff. L’anno successivo, Gravelle ha una nuova chance in IHL, con i Fort Wayne Komets (3 partite, 2 assist) ma viene poi dirottato in CoHL ai Detroit Falcons, 23 goal e 33 assist in 51 partite. Nel 95/96 firma con i Carolina Monarchs (AHL), ma a causa di un infortunio disputa solo 2 incontri, conclude la stagione, tornando a Detroit (11 G + 16 A, in 17 partite). Il 1996 è l’anno del suo arrivo in Europa. Prima tappa il Lucerna in LNB. Gravelle si conferma bomber di razza, segnando 22 goal e fornendo 28 assist in 34 partite. Per i playoff torna in Nord America, in WCHL con i San Diego Gulls. In off-season, si accorda con il Vipiteno, squadra che intende riproporsi ai vertici dell’hockey italiano. Oltre a lui, la formazione altoatesina, tessera altri grandi giocatori, come , che porteranno i Broncos a raggiungere la finale con il Bolzano. Nel suo primo anno italiano, Gravelle gioca 54 partite, realizzando 63 goal e fornendo 73 assist ed insieme a Dennis Chalifoux (59 G + 58 A) forma un incredibile duo. Nella stagione 98/99, oltre alla Serie A, il Vipiteno è impegnato in Alpenliga. In 33 partite, Gravelle sigla 26 goal cui si aggiungono 23 assist. In campionato i Broncos raggiungono la semifinale, sospinti dalla coppia Gravelle - Chalifoux, cui viene affiancato Claude Boivin (1° scelta di Philadelphia nel draft 1988, 14° assoluta). “Il livello dell’hockey italiano era sicuramente buono, specie nella mia seconda stagione, quando ci siamo confrontati anche con squadre austriache e slovene”. Chiude la stagione con 16 goal e 21 assist in 21 partite. I nuovi regolamenti, in termini di imports (1 per squadra), lo portano ad abbandonare l’Italia e a trasferirsi, insieme a Chalifoux, in Austria, precisamente al VEU Feldkirch. Qui gioca l’Alpenliga contro formazioni slovene e ungheresi. Alla fine mette a segno 11 goal e 20 assist in 23 partite. Arriva quindi la chiamata dalla Finlandia. Gravelle passa ai Pelicans Lahti. Gioca 17 partite in SM-Liiga (1 G + 3 A) e poi il girone di relegazione per non retrocedere in I divisiooona (6 partite, 3 goal e 3 assist). “La SM-Liiga è una delle migliori leghe al mondo – ricorda Dan – tutti i giocatori sono professionisti. Ogni squadra fa girare regolarmente 4 linee ed anche a livello di organizzazione (budget, coaching staff, amministrazione) hanno una marcia in più rispetto ad altri paesi europei. Le partite vengono trasmesse in diretta sulla televisione nazionale”. Una realtà in cui l’hockey non è marginale, come è invece in Italia ed Austria “Molti giocatori fanno un altro lavoro durante la giornata e poi alla sera giocano ad hockey. Le società non possono permettersi di pagare tutti i giocatori full-time e perciò poi le sorti di una squadra dipendono dagli stranieri che ingaggiano”. Dopo la parentesi finnica, Gravelle fa ritorno ai San Diego Gulls. Nel 2000/01 gioca 81 partite (playoff inclusi) con 20 goal e 30 assist, quest’anno dopo 40 partite, ha già messo a segno 33 punti (15 G + 18 A). Un buon curriculum, in previsione di un ritorno in Italia “Ho avuto negli ultimi anni delle offerte, che poi non si sono concretizzate. Ovviamente molto dipenderà anche dai regolamenti sui transfer che si decideranno per le prossime stagioni. Mi piacerebbe molto ricostituire in Italia la coppia con Chalifoux, ne parliamo spesso. Inoltre, avendo sposato una ragazza che ha la cittadinanza italiana, sto vedendo cosa si può fare per poter diventare comunitario almeno. Al momento comunque sono contento di giocare in WCHL”. La realtà delle minors sembra essere sempre più traballante, dopo la chiusura della IHL e l’assorbimento della WPHL da parte della CHL “Negli ultimi 2 anni le cose sono cambiate drasticamente. Prima IHL e AHL facevano entrambi da sfogo per la NHL, adesso è rimasta solo la American e ciò obbliga chi non ha un contratto con una franchigia NHL a trasferirsi in Europa o scendere di livello nella WCHL, nella ECHL o nella CHL. Ciò però ha comunque portato a un miglioramento del livello del gioco, perché tutte le leghe si stanno adattando agli standard richiesti dalla NHL”. Dopo 9 stagioni da pro si può già fare un bilancio “Ho avuto l’occasione di giocare con molti grandi giocatori e di affrontarne altri eccezionali come Paul Kariya. Andrò avanti a giocare fin quando mi divertirò e fino a quando il mio rendimento sarà adeguato a ciò che mi aspetto, poi non so. Magari allenerò, ma deciderò al momento opportuno. Quello che so con certezza è che tornerò a breve a giocare in Europa, anche se è presto per dire dove e quando”. Un’ultima cosa “Vorrei ringraziare i tifosi del Vipiteno che mi hanno sempre trattato in modo splendido per tutto il tempo che sono rimasto in Italia. Thank YOU!” E grazie anche a te, Dan. Andrea Testa " -- Grüße - Saluti Cybal |
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