Do. 30.04.15 - 18:56:56
Phil11
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[Zitat] «Paghiamo l’inesperienza ci mancano chili e altezza»
«Se tornassi indietro farei solo un paio di cambi. Solo un gol è arrivato da giocatori che militano in serie A. Non ho fatto una squadra altoatesina» - di Michele Bolognini
BOLZANO. La nazionale azzurra è tornata in Italia, lasciando sul ghiaccio dell’immensa Tauron Arena di Cracovia tanti rimpianti ma anche qualche certezza. Il rientro nel piccolo mondo dello spaghetti-hockey ha però portato con sé il duro impatto con la realtà: critiche, polemiche, veleni, accuse. Risultati insoddisfacenti, convocazioni contestate: coach Stefan Mair, il suo bicchiere iridato è mezzo pieno o mezzo vuoto? «Sapevamo che portare una squadra con pochi oriundi e tanti giovani alla prima esperienza era un rischio. Ne eravamo consapevoli e ci abbiamo tutti messo comunque la faccia. Personalmente sono sereno, e sono anche convinto che la strada intrapresa sia quella giusta. Si tratta di un percorso per certi versi doloroso, ma comunque inevitabile».
La accusano di aver fatto scelte “geopolitiche”: in sostanza di aver fatto una squadra troppo altoatesina…
«Contro-domanda: Morini e Frigo sono altoatesini? Mi disturba sapere che c’è chi vede delle manovre “sporche” dove in realtà non c’è nulla del genere. Parliamoci chiaro, la scelta di non chiamare Caletti e Iori è stata esclusivamente tattica: non è pensabile fare una nazionale solo con i migliori, occorre avere un pacchetto di giocatori funzionali alla propria idea di squadra».
Quindi, se tornasse indietro, rifarebbe tutte le scelte che ha fatto?
«No: due-tre posizioni le cambierei. Non tutti si sono dimostrati in questo momento all’altezza della situazione, ma fa parte del gioco».
Parliamo dei risultati: deludenti?
«Se non avessimo buttato via la partita con il Giappone saremo arrivati terzi, e credo che quello sarebbe stato il piazzamento più realistico. La nostra posizione, a livello internazionale, è questa, e dobbiamo farcene una ragione: non abbiamo giocato male, abbiamo creato lo stesso numero di tiri del Kazakhstan, ma per emergere servono chili, centimetri ed esperienza. Ecco cosa ci manca»
Kazakhstan e Ungheria, ovvero le due neo-promosse, sono tanto lontane?
«Ritengo di no, ma hanno un gruppo di giocatori che militano in campionati di alto livello, più alcuni elementi di qualità che fanno la differenza».
Paghiamo il decadimento del campionato italiano?
«Resto convinto che anche qua si sia intrapresa la strada giusta, ma un fatto non possiamo negarlo: sui 7 gol messi a segno dalla nazionale a questi Mondiali, solo uno è stato realizzato da un giocatore che milita in serie A».
Il Bolzano e la EBEL, non potrebbero diventare un punto di riferimento importante da questo punto di vista?
«Se i Foxes avessero più giocatori italiani sarebbe positivo per tutto il movimento, ma è chiaro che non è un loro “obbligo” sviluppare i giocatori».
E quale altra soluzione si potrebbe prospettare?
«Far accumulare ai ragazzi più esperienza internazionale e farli lavorare in estate. Le giovanili parteciperanno al camp di Vierumäki, in Finlandia, mentre per il gruppo della senior stiamo lavorando ad un tour di amichevoli estive contro squadre di KHL. A luglio il Metallurg Magnitogorsk sarà in ritiro a Garmisch, e il Lada Togliatti a Chamonix».
Ultima domanda: Stefan Mair rimane il coach della nazionale?
«Del futuro non abbiamo ancora parlato: il mio contratto con la FISG scadrà dopo la tappa di novembre dello Euro Ice Hockey Challenge»
Quelle: altoadige.gelocal.it |